domenica 12 ottobre 2008

Jaja

...quanti ricordi!...li seleziono e scelgo quelli che più premono per uscire da quell'area celebrale che li serba tutti gelosamente.
Con Jaja ho sempre tanto giocato, parlato, brontolato e, perchè no, anche litigato. A dire il vero io litigavo un po' con tutti, ma non era colpa mia, no, si dà il caso che nessuno mi capiva!? Motivo frequente delle discussioni e poi litigate era , per esempio, stabilire chi doveva riordinare la camera dopo il gioco. Mi sembra evidente: Jaja! Chi era la sorella maggiore? Io ero troppo piccola, quindi lo avrei fatto in futuro, qualora fossi diventata "maggiore" di qualcuno. Fatto sta che Jaja dovette rassegnarsi perchè, dopo le nostre innumerevoli sfilate di moda con i vecchi vestiti della mamma, con le sue camicie da notte di raso, con il velo dell'abito da sposa e con quella meravigliosa vestaglia di velluto color vinaccia, lei, la sorella maggiore, riponeva tutto ben piegato nella cassapanca della nostra camera, scrigno di splendidi tesori.
Beh, si litigava anche a seguito di antipatici dispetti. Chissà se la sopraddetta lo rammenta...una volta mi prese il diario, che gelosamente nascondevo, si chiuse in bagno e, la tremenda, cominciò a leggerlo...a voce alta! Io battevo alla porta perchè mi aprisse, ma non ebbe alcuna pietà, arrivò fino all'ultima pagina ridendo, sghignazzando, con sospiri e talune esclamazioni di finta meraviglia, per le semplici riflessioni, per i piccoli grandi segreti di una bambina di 11 anni.
(Chiedimi scusa!)
Però, quando la sera andavamo a letto, pace si faceva, altrimenti chi poteva dormire? Così spesso scivolavo sotto le sue coperte e mi addormentavo. Quante volte al mattino papà mi ritrovava a dormire ancora lì, mentre lei, da brava sorella maggiore, durante la notte, per non disturbarmi, se ne andava nel mio letto.
C'era, poi, il rito della lettura serale. Oggi, ogni letto ha il suo interruttore altezza comodino. A quei tempi l'unico interruttore della luce era ai piedi del mio letto, in alto, vicino alla porta e non era un problema da poco!
Jaja leggeva, leggeva, leggeva, non finiva mai, doveva sempre arrivare al punto, ma accidenti a lei, dov'era mai quel punto? Pagina dopo pagina il tempo passava e io, come un salame, stavo in piedi sul letto, col dito sull'interruttore, pronta a spegnere la luce nel momento in cui lei fosse finalmente arrivata al PUNTO!!!
Dovevo essere veramente un po' tonta io, sadica lei, arrivava a chiedermi di grattarle la testa, si giustificava dicendo che non ci arrivava e mi faceva anche vedere, tenendo il braccio ben rattrappito contro il fianco, che la mano rimaneva troppo distante dalla testa. Poverina, aveva tanto prurito, una sensazione insopportabile, e io ...le grattavo la testa!
Chiudo questa pagina raccontando la lezione che mi fece di educazione sessuale. Qualcuno mi raccontò, l'età si aggira intorno ai 12 anni, che dopo un bacio la donna aspetta un bambino. Ne parlai con lei, come sorella maggiore sicuramente doveva essere informata. Jaja pensò così di illuminarmi per benino. Tutti coloro che si trovano a spiegare l'argomento in questione, cominciano con le api, i fiori, il polline...ecc ecc.. lei no! Lei prese come esempio la mucca e il toro. Ma come si può? Caddi nella confusione più completa, dalla confusione il passo per l'ilarità fu breve: cercai di immaginare una mucca in mezzo al prato a zampe all'aria e un toro chino su di lei...che risate, non ci fu più verso di tornare seriamente all'argomento; fu ancora peggio quando, per correggere il tiro, Jaja mi parlò delle tradizionalissime api, noooo....ormai l'incantesimo era rotto, nulla più poteva essere romantico, la mucca innamorata risultava assai buffa e l'ape intraprendente stonava un tantino. Tutto sommato, in qualche modo, avevo capito "come si fanno i bambini" e questo bastava.

4 commenti:

  1. Ho riso fino alle lacrime :) La mia mamma non è cambiata nemmeno un po'. Fortuna che io, da figlia, ho chiesto a qualcun'altro come si facevano i bambini, altrimenti sarei ancora traumatizzata!

    Grazie per questa splendida lettura, zia.

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  2. Non sono molto cambiata, sempre pratica; la lezione, comunque, è servita visto che bambini ne hai fatti tre! Comunque di quello che racconti ricordo solo l'interruttore:
    se le cose stavano veramente così la tua vita era un vero inferno! ciao

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  3. Non ricordo di aver avuto l'esempio del grattamento del cuoio capelluto.
    Forse è rimasto un barlume inconscio, comunque Giselda ringrazia.

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  4. mia sorella ha chiesto a qualcun'altro come si fanno i bambini, io invece sono stata informata mentre studiavo scienze e e indovina un pò cosa? le mucche naturalmente! Grazie per l'esilerante ritratto... sono sempre più convinta di avere una gran mammma!
    P.s. e anche la ziotta non è niente male!

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