lunedì 19 novembre 2012

Madonna della salute

Parecchio tempo fa, in occasione della tradizionale festa del 21 novembre, avevo fatto studiare ai bambini la poesia del Varagnolo, "La Madona de la salute", poi l'ho persa. Ogni anno, in  questo periodo, ricordando qualche parola qua e là, l'ho cercata e ricercata fra i miei vecchi appunti, nei libri, in internet senza successo, ma oggi...eccola!


LA MADONA DE LA SALUTE

Obligo no ghe n’è, ma stamatina,
sia pur piova, caligo o bavesela,
ogni zente cristiana e cristianina,
in ciesa vol andar e proprio in quela!

I passa el ponte, i crompa la candela,
el santo, el zaletin, la coronçina,
e verso mezodì l’usanza bela
vol che i vada a magnar la castradina.

El bacaro xe pien; e la parona
che, drio del banco, conta le… valute
la ghe dise al marìo che… no ragiona:

“Sarà quel che ti vol, ma la Salute
(pol scondarse qualunque altra Madona)
come festa, per mi, va sora tute!”


Domenico Varagnolo, “Opere scelte”, Filippi Editore, 1967


caligo= nebbia
bavesela= venticello (freddo, visto il periodo )
cristianina=poco credente 
quela=indica "la Madonna della salute" 
el ponte = il ponte di barche che attraversa il Canal Grande da Santa Maria Zoenigo, nei pressi di Piazza San Marco, fino alla chiesa
candela= è usanza comprare la candela e consegnarla ai chierichetti all'ingresso della chiesa
el santo= il santino che normalmente si compra nella sacrestia
la coroncina= corona del rosario          "                       "
el zaletin= biscotto tipico di farina gialla in vendita nelle bancarelle vicine
la castradina= tipica ricetta veneziana per l'occasione: carne di montone con verze.
bacaro= da Bacco, dio del vino, osteria
drio= dietro
sora= al di sopra

L'altare maggiore:

 

A sinistra, guardando la statua della Madonna con il bambino, Venezia prega perchè la peste venga debellata. A destra un putto caccia la peste rappresentata da una vecchia.
Più sotto, il quadro della Madonna Nera, forse dipinta da San Luca, e portata a Venezia, dall'isola di Creta, nel 1670, da Francesco Morosini. Ai lati del quadro le due statue di San Marco, Patrono della città, e San Lorenzo Giustiniani, primo Patriarca di Venezia. 

Il dottore della peste:


 Il bastone serviva per sollevare i vestiti del malato e controllare la presenza o meno dei bubboni della pesta, in tal modo il dottore non aveva nessun contatto con il malcapitato.


 Il medico teneva coperto anche il capo...

....il mantello cominciava a coprirlo già dal collo....


Il lungo naso veniva riempito di spezie: allora si pensava che tenessero lontana la malattia, inoltre camuffavano, parzialmente, i cattivi odori.
 
Madonna della Salute
 Un proverbio suggerito da "alcriscam":
 "A la Salute se veste le bele pute" ovvero "Anche le ragazze più belle (che normalmente si mettono in mostra) cominciano a coprirsi (per il freddo) quando arriva la festa della Madonna della Salute".


5 commenti:

  1. Bel post e bella poesia. La festa del 21 novembre per me ha un fascino particolare che va oltre il fatto religioso. Baci

    RispondiElimina
  2. che bel post, completo ed esauriente. Cerco di andarci ogni anno ma non sempre ci riesco... quest'anno spero di andarci. ciao

    RispondiElimina
  3. Bello e interessante questo post! Mercoledì tutti alla Salute!

    RispondiElimina
  4. Completerei la poesia col detto veneziano "A la Salute se veste le bele pute" ovvero "Anche le ragazze più belle (che normalmente si mettono in mostra) cominciano a coprirsi (per il freddo) quando arriva la festa della Madonna della Salute".

    RispondiElimina
  5. La castradina non la conoscevo.

    Un bacione

    RispondiElimina