venerdì 23 novembre 2012

Accabadora


Michela Murgia scrive questo suo primo romanzo quasi per scherzo: desidera, infatti, visitare Bardonecchia, perciò partecipa ad un concorso letterario per esordienti indetto dalla scuola Holden, con un testo di cinque pagine inedite. Conquista il primo posto e quelle pagine diverranno poi il primo capitolo di "Accabadora".
Accabadora, un romanzo che si legge tutto d'un fiato, un romanzo che non dà tregua, che non lasci finchè non l'hai terminato.
Bello, ben scritto, fedele alla Sardegna degli anni '50, pregno di usanze, sentimenti, insegnamenti.
Premio Campiello meritatissimo!
Ma, c'è un ma!
Ma perchè la letteratura sarda ci propone sempre romanzi tristi?
Da Grazia Deledda a Fois, da Tuveri a Niffoi, da Fresi a Soriga.....ogni racconto vela sempre uno stato di amerezza e un perenne grigiore che il sole caldo della Sardegna nè le gioiose tradizioni riescono a cancellere.
 Accabadora è la storia di una vecchia sarta che adotta l'ultima nata, "fill'e anima", di una povera vedova. Il mistero che avvolge la figura dell'anziana, attira e spaventa la piccola Maria. Sarà l'adolescenza a farle scoprire l'amara verità e a spingerla ad abbandonare la sua terra per dimenticare il suo essere due volte "orfana".
Ma chi ci ha fatto del bene non può essere abbandonato....

5 commenti:

  1. L'ho letto e l'ho trovato terribile e bello: mi è piaciuto molto. Baci

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  2. L'ho letto anch'io tanto tempo fa e mi è piaciuto moltissimo! Bella anche la tua recensione! Baciotti

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  3. A me è piaciuto molto così come a tutte le altre persone a cui l'ho prestato.

    Un abbraccione

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  4. Non l'ho ancora letto
    Perché Accabadora?
    Acabar in spagnolo e portoghese e accabbari in siciliano vogliono dire finire.
    C'è un nesso con Accabadora?

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