giovedì 24 maggio 2012

Contro la minestra di G. Leopardi

A me la minestra piace moltissimo, anche quella di dado... e i miei figli sono cresciuti a gran minestrine.
Una volta la maestra della grande assegnò un tema in classe dal titolo "Un pranzetto speciale".
Ora bisogna premettere che i miei figli sono nati a distanza di tre anni l'uno dall'altro, non essendo io una gran cuoca e avendo soprattutto poco tempo a disposizione, avevo dunque deciso che, dalla più grande alla più piccola, mezzano compreso, dovessero mangiare la stessa pietanza, perciò il tema più o meno era stato svolto così: ieri la mia mamma ha preparato una cenetta davvero speciale: minestrina con il formaggino sciolto, pomodori e prosciutto....Non ricordo che altro abbia scritto, certo è che non avevo fatto una gran figura, mi sono però più volte domandata "Ma....altri titoli?"
Cercando poesie, qualche giorno, fa ho scovato questa, scritta dal Leopardi all'età di 11 anni:

Contro la Minestra


Apri, o canora Musa, i boschi di Elicona,
E la tua cetra cinga d’alloro una corona.
Non or d’Eroi tu devi, o degli Dei cantare,
Ma solo la Minestra d’ingiurie caricare.
Ora tu sei, Minestra, de’ versi miei l’oggetto,
E dir di abbominarti mi apporta un gran diletto.
Ah se potessi escluderti da tutti i regni interi;
Sì certo lo farei contento, e volentieri.
O cibo, invan gradito dal gener nostro umano!
Cibo negletto, e vile, degno d’umil villano!
Si dice, che risusciti, quando sei buona i morti;
Ma oh detto degno d’uomini invero poco accorti!
Or dunque esser bisogna morti per goder poi
Di questi beneficj, che sol si dicon tuoi?
Non v’è niente pei vivi? sì mi risponde ognuno;
Or via sù me lo mostri, se puote qualcheduno.
Ma zitto, che incomincia furioso un certo a dire;
Presto restiamo attenti, e cheti per sentire.
E dir potrete vile un cibo delicato,
Che spesso è il sol ristoro di un povero malato?
Ah questo è uno sproposito, che deve esser punito,
Acciò che mai più possa esser da alcun sentito. (1)
È ver, ma chi desidera la Dio mercè esser sano
Deve lasciar tal cibo a un povero malsano.
Piccola seccatura vi sembra ogni mattina
Dover mangiare a mensa la cara minestrina?
Levatevi, o mortali, levatevi d’inganno,
Lasciate la minestra, che se non è di danno,
È almen di seccatura. Ora da te, mia Musa,
Sia pur la selva opaca del tuo Elicone chiusa.
Io forse da qualcuno talor sarò burlato,
Ma non m’importa bastami, d’essermi un po’ sfogato.

Bella, vero!?

...e ora vado a cucinare..... il risotto di patate!

4 commenti:

  1. Buona, mi piace da morire la minestrina.
    Ricordo benissimo le stelline (le ho mangiate col dado, senza formaggino, anche la settimana scorsa). Eppure sono sicuro di ricordarmi anche i pokerini. O me li sono sognati?
    Buono il risotto con le patate (e con qualsiasi altra verdura)

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  2. concordo con Leopardi, il risotto va molto meglio, domani ho in programma di farlo con gli asparagi verdi.
    Ciao

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  3. Quello che mi sconvolge non è la minestrina molto usata anche a casa mia (la mamma deve avercela passata con i suoi cromosomi), ma l'età di Leopardi.
    Non conoscevo la poesia, ma, a 11 anni si può scrivere così? Mi spiego tante cose!

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  4. Detto tra noi a me la minestrina non piace, preferisco i minestroni con pezzi di verdura!

    Un abbraccione

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