venerdì 14 dicembre 2007

Riflessioni

Ho terminato di leggere "boccheScucite", una raccolta di testimonianze di gente modesta, costretta a vivere "prigioniera a cielo aperto" in Palestina, terra scelta da Dio, oltre 2000 anni fa, per farsi uomo, oggi Territorio Occupato.
Un grigio muro separa i "buoni dai cattivi", ma, sinceramente, ora non so più da che parte stia veramente il male.
Troppo spesso i media ci informano sui tristi eventi che portano morte e distruzione, ma nulla ci dicono su come vivano oggi i Palestinesi al di là di quel muro, che si insinua "come un serpente" nella loro vita: fra le loro case, attraversando le loro terre, mortificando la loro libertà e dignità.
Tutto risulta difficile al di là del muro, per tutto bisogna chiedere il permesso: per recarsi al lavoro, per andare a scuola, per le cure ospedaliere, per partorire.....e non è detto che il permesso arrivi, si può anche partorire per strada, perdere quel piccolo esserino innocente, che ha avuto troppa fretta di venire alla luce proprio lì, alla coda del check point,e poi morire portando in grembo un'altra creatura.
I giornalisti si soffermano molto sui terroristi che si fanno esplodere in mezzo alla gente, ma non ci descrivono i soprusi subiti dai Palestinesi. Qualcuno ha mai raccontato di quanti ulivi secolari siano stati abbattuti nei Territori Occupati? Ulivi, con il loro carico di frutti preziosi. E perchè vengono avvelenati i bestiami? o rincorse le pecore gravide dalle camionette dei militari israeliani, procurando inevitabili aborti?
Nonostante tutto, quella gente continua a vivere con dignità, nelle umili case, se non nelle grotte col pavimento in terra, buie e disadorne, ma dove c'è sempre la possibilità di sorseggiare un tè offerto dalla padrona di casa avvolta dai suoi "stracci regali".
Certamente non poteva mancare il tema della Natività, che, ascoltata dalla voce di un Palestinese, assume un sapore e un fascino nuovi: l'accoglienza di due viandanti, il pudore del parto, la condivisione del pane appena cotto, il profondo senso della ospitalità, allora come oggi.
....e poi dolci si alzano verso il cielo le note dei violini, dei flauti, dei violoncelli, di chi vuole comunque dare un senso alla sua vita, una dignità ai suoi giorni, di chi chiede fortemente "pace".

1 commento:

  1. ...e un brivido leggendo questa riflessione mi ha scossa,comprerò presto questo libro è da tempo che voglio avere un'idea più chiara sulla vita di guerra in quelle terre! un bacio vale

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