sabato 12 marzo 2016

Palazzo Grimani




Per la seconda volta, nel giro di pochi mesi, sono stata a Palazzo Grimani. L'8 marzo le donne sono entrate gratis con guida a disposizione per la descrizione delle stanze. Il tema era "la donna fra il sacro e il profano". Scrivo un unico post allegando alcune foto anche della precedente mostra.
Lo scalone monumentale ricorda un po' la scala d'oro del Palazzo Ducale; fu decorato da Federico Zuccari con affreschi, cammei, grottesche e figure mitologiche e porta ad una immensa sala che s'affaccia sul canale di San Severo, il Portego, dove lo scorso autunno faceva bella mostra di sè la vespa qui di seguito:





Portego con opera della Biennale





e un mobile alquanto originale:











Questa foto di Palazzo Grimani è offerta da TripAdvisor.
Il soffitto ha travi e il pavimento è a terrazzo veneziano.
Al tempo di Giovanni Grimani, il portego, così come il resto delle sale e il cortile, conservava una ricca raccolta di sculture antiche, in seguito donate alla Biblioteca Marciana e al Museo Archeologico.
Altra collezione di G. Grimani era costituita da antichi dipinti della scuola veneta, di Leonardo, Raffaello e artisti fiamminghi. Non mancavano gli arazzi collocati in conici, ora rimaste vuote.

Si prosegue con la sala Camaron d'oro i cui arazzi un tempo erano impreziositi da fili d'oro. Importanti, a ridosso dei finestroni, il gruppo in gesso di Lacoonte





dalla parte opposto due busti di Antinoo, tanto amato dall'imperatore Adriano

Antinoo
e infine il busto di Atena posizionato nella stanza come in origine.

Bellissima la Sala a Fogliami. Il soffitto, costruito su canne intrecciate, è impreziosito da un vero e proprio giardino botanico ricco di piante e uccelli predatori: al centro un falco che cattura un airone, più in là una gazza afferrata da un barbagianni; l'artista è Camillo Capelli che lavorò anche a Pesaro nel Palazzo Imperiale:


Un tempo la Tribuna raccoglieva oltre cento sculture, fra busti, teste, statue e vasi, esposte nelle nicchie. Al centro della sala c'era un mobile che conservava la collezione di cammei, in parte donata al Museo Archeologico. A quel tempo la stanza era chiusa da tre pareti ricevendo, ora come allora, luce dall'alto e dall'alto scende la scultura che rappresenta "il ratto di Ganimede" con Giove in veste di aquila:





Segue la Camera Nuziale, che attualmente ospita "la nuda", affresco del Giorgione, con il consueto camino decorato con maioliche del 700 presente in più stanze.

uno dei camini
Molto particolare il soffitto della Sala da Pranzo, dipinto sempre da Camillo Capelli che, con il suo stile naturalistico, ha riportato fiori, ortaggi, pesci, cacciagione il tutto abbellito da festoni e fiocchi dorati in spicchi convergenti al centro dove, in un ovato, è rappresentato San Giovanni che battezza; l'ovato è ripreso sul pavimento a pastellone


Seguono la Cappella dove il patriarca Giovanni Grimani celebrava messa privata e la stanza dedicata ad Antonio Grimani, un tempo arricchita da numerose sculture. Ora vi sono esposti un busto in bronzo e un ritratto del Doge, le pareti sono decorate da marmi incastonati dalle forme geometriche, sono originali i pavimenti:

Sulla sinistra ingresso della cappella, sullo sfondo stanza del doge
Su sfondo rosso è rappresentata la vita di Apollo, tutto ciò nello studiolo a lui dedicato:


e, fra stucchi, divinità, grottesche, in una lunetta, come se fosse un arazzo fissato con laccetti e abbellito da decorazioni floreali, Francesco Salviati ha dipinto una veduta di Roma antica


Il secondo studiolo è dedicato alla ninfa Callisto la cui bellezza la porterà ad essere trasformata in orsa e quasi uccisa dal figlio cacciatore, Arcade, che non può certamente riconoscerla. La sua storia è rappresentata da Giovanni da Udine in cinque riquadri: quattro su ciascuna parete e uno sul soffitto.

Giove ama Callisto
 
 Callisto incinta viene scoperta da Giunone

Giunone maltratta la ninfa e la trsforma in orsa

Arcade sta per colpire l'orsa, ma Giove impietosito rivela la verità.











e, sul soffitto, madre e figlio trasformati rispettivamente nelle costellazioni dell'Orsa Maggiore e Minore.

soffitto
L'ultimo camerino è dedicato ad Amore e Psiche, fanciulla bellissima adorata come una dea


Ecco, queste le foto, solo due trovate in rete, questi i miei appunti che spero siano corretti.
Alla prossima!

3 commenti:

  1. Ma che belle cose ci sono da vedere in questa nostra Italia!

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  2. che bella visita mi hai fatto fare e quanto lavoro di sintesi che hai fatto. Grazie non mancare ancora di mostrarci queste bellezze.
    Chi sa quando potrò tornare a Venezia.Pasqua ad Agropoli e Pompei sono cattolico.

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  3. Palazzo Grimani e' un tasto dolente per la sottoscritta. A Venezia ci sono 2 palazzo Grimani e io, l'hanno scorso turista della biennale, ho trovato quello sbagliato e non ho potuto ammirarlo. Mannaggia alle cartine. Mi rifarò presto. Grazie per il tuo post.

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