Per riprendermi dall'ultimo mattone, mi sono immersa in questo romanzo di Giuseppina Torregrossa.
Il libro mi è stato regalato da Jaja, alias Trillina, "al posto di un dolce" mi ha detto consegnandomelo, poverina, lei ci prova a farmi mettere in dieta......ah, queste sorelle maggiori!
La lettura veloce e appassionante, direi, di una fiaba per adulti, racconta la storia di Romilda, una bambina particolare, un'ape regina nata in una gelida notte da mamma Maricchia e papà Alfonso. Quasi a seguito di un rito magico, Romilda vive una stretta e appassionante corrispondenza con la natura e con le sue api nere che l'avvolgono e la proteggono. Il padre cerca di trasmettere ai tre figli maschi il vecchio mestiere del mannaluoro, ma capisce che solo l'ultima nata ha misteriosamente in sè la conoscenza di tutti i segreti del suo lavoro: trarre la manna dai frassini, cosa non facile, non da tutti.
A violare la gioia della famiglia, interviene don Francesco, uomo avido, irrispettoso, egoista che pretende in sposa la bambina appena non abbia raggiunto la prima adolescenza. Una tempesta di pensieri turba le notti del padre, preoccupazione mista ad orgoglio si alternano nell'animo della madre e Romilda dopo la dolcezza della manna e del miele viene a scoprire il dolore del ferro e la passione del fuoco. Il rapporto della giovanissima ape regina e dell'ormai fin troppo maturo barone Francesco non può che limitarsi a sesso senza amore e nemmeno la maternità può più appagare la giovane donna. Nel frattempo, oltre le mura del palazzo, la Sicilia affronta i problemi di fine 800: un'unità d'Italia appoggiata da Garibaldi con tutte le illusioni e delusioni dei "picciotti" coinvolti in un'impresa forse non troppo capita e fra questi il fratello di Romilda.
Ma come tutte le fiabe......
Spero tanto che finisca bene...
RispondiEliminaBacione e buona domenica.
Come le fiabe....
EliminaLa trama mi ha appassionato....speravo di leggere anche la fine.....
RispondiEliminaUn abbraccio
Avrei potuto scrivere dell'altro...per esempio quanto mi piaceva ritrovare certe espressioni dialettali che mi ricordavano i miei genitori o le belle descrizioni del bosco, delle api, del lavoro di Alfonso e ancora il rapporto madre-figlia o il distacco di Romilda dalla sua famiglia...Leggilo, è bello.
EliminaSembra molto interessate, lo regalerò a mia mamma.
RispondiEliminaBuona domenica!
Xavier
Poi magari leggilo anche tu, ha in sè quel mistero che ad un artista potrebbe piacere. Ciao ciao
Eliminache dire di queste usanze che adesso sarebbero da galera.Sto leggendo La Samaritana poi vedrò se riesco a trovarlo o ordinarlo, La tua presentazione è ottima, forse anche un po' troppo spinta al piccante e non al dramma di quella piccola donna
RispondiEliminaNon mi sembra di essermi spinta al piccante.
Eliminaovviamente sai che me lo devi prestare! Io ti presterò "La miscela segreta di casa Olivares" della stessa autrice. Con l'occasione sono tornata alla carta, ma ne valeva la pena. Baci
RispondiEliminaOk lo scambio domenica.....
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