giovedì 26 giugno 2014

Ogni angelo è tremendo

di Susanna Tamaro

Ogni angelo è tremendo

Prima di cominciare a leggere un libro, mi piace conoscere un po' di biografia dell'autore e avere qualche informazione sulle opere scritte, a prescindere che lo conosca o meno. Tutto ciò normalmente si trova nelle alette della sovraccopertina. In "Ogni angelo è tremendo" no, non c'è proprio la sovraccopertina. Poi scopro, sulla copertina, che C. Magris afferma: "Un libro arioso come il vento. Un'autobiografia dell'anima". Ed è proprio così, la Tamaro, con coraggio e determinazione, ha scritto il romanzo della sua vita; ha reso pubbliche tutte le sue sofferenze di bambina, adolescente, donna, con ripetuti richiami ad altre opere da lei già pubblicate.
Nata a Trieste, in una notte gelida di bora, per tutta la sua infanzia e oltre, Susanna Tamaro è sempre stata alla ricerca di affetto; in famiglia, sia la mamma che il papà erano troppo distratti dalle loro vicende personali per ricordare di avere due figli. La signora A e la signora B, così la Tamaro definisce la madre, la signora A che un tempo sferruzzava delicate copertine, la signora B che considerava i figli zavorra a causa di quella bora che le aveva spazzato via tutti i sentimenti; i figli altro non erano che eredità lasciata da un marito alcolizzato e inconcludente, sostituito da un secondo e poi ancora da un terzo. Quest'ultimo, legittimato dall'intervento della Sacra Rota, completamente folle ed egoista, ancor più ha contribuito a colmare di sofferenza le giornate di Susanna, una bambina troppo sensibile fra adulti indifferenti. E così gli anni passano fra mille domande a cui nessuno sa rispondere e che tengono la mente della scrittrice occupata nei dolorosi giorni e nelle notti, notti lunghe e interminabili, notti di insonnia, di pensieri e nostalgie per chi aveva amato e misteriosamente era scomparso. Dolore e solitudine accompagnano, dunque, la Tamaro nel triste viaggio della sua vita e così, da amante per la natura, desiderosa di divenire una brava scienziata, la ritroviamo scrittrice di pagine belle, pregne di sensibilità.






7 commenti:

  1. Conoscevo le traversìe della Tamaro, le aveva raccontate lei stessa in una trasmissione televisiva...l'infanzia triste ha accompagnato anche me, cara Anna- Marina.

    Abbraccio.

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    1. ...allora non leggere questo libro, perchè farsi del male? Io proprio non me lo aspettavo....

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  2. Non amo molto la Tamaro, ha una malinconia di fondo che coinvolge.

    Un abbraccio e buon venerdì!

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  3. Leggere questo libro mi farebbe solo del male...
    Un abbraccio
    Xavier

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  4. devo ammettere che dopo "va dove ti porta il cuore" ho avuto un forte giudizio su questa autrice... dopo quello che tu dici mi convinco sulla mia idea. Anch'io nella mia infanzia e adolescenza ho dovuto fare i conti con le debolezze dei miei genitori, ma contemporaneamente ho cominciato a vederli persone, con le loro angosce e sofferenze. Ho incominciato ad amarli per quello che erano persone, non certo idoli o eroi senza macchia. Perchè "sputtanarli" in un libro (ho usato un termine troppo forte). La mia idea e questa temo che sia solo un operazione economica.... ti abbraccio

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  5. Certamente la sofferenza ha segnato la strada della Tamaro ed è una gran cosa se ne sia uscita sana di mente. Ho letto questo libro sulla scia dell'entusiasmo che mi ha trasmesso mio marito e, quando mi ritrovo coinvolta nella lettura, non so più dire "basta mi fermo, perchè farmi del male?". Se tutto sia verità, se un po' di esagerazione fa pubblico, se sia un'operazione economica non lo so, ma chi scrive....vuole guadagnare, è il suo lavoro. Che cosa ho imparato io? Qualche informazione interessante a carattere scientifico, qualche informazione su Trieste, sulla guerra, sulla gente; la lettura di belle pagine scritte con uno stile semplice e delicato, senza rancori, odi, cattivi pensieri.
    Ciao a tutti....ora sto leggendo Manfredi!

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