domenica 8 giugno 2014

Ciao, mamma

 La madre Ungaretti

E il cuore quando d'un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d'ombra 
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano. 

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto, 
e avrai negli occhi un rapido sospiro.


Ora sei albero....


ora sei acqua...


....ora sei carezza...
...ora sei luce che filtra tra le nuvole
...ora sei respiro nel mio cuore.


Paolo Ia Corinzi 13,1-13 :
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta è la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma divenuto uomo ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio in maniera confusa. Ma allora vedremo faccia a faccia: ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente come anch'io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimando: la fede, la speranza, la carità; ma di tutte queste cose la più grande è la carità.

Una piccola della mia classe così mi scrive:
"Mi dispiace tanto per la scomparsa della tua povera mamma.
Ora, però, è in un posto molto bello, dove non soffre e dove penserà sempre a te, perchè sei una figlia divertente e molto brava.
Non ti disperare come ho fatto io quando la mia nonna (che si chiama come te) è scomparsa: prima piangerai, ma dopo sarai felice, perchè è meglio vedere una persona morire invece di farla soffrire.
Un grande abbraccio dalla tua alunna
Teresa"

...e così te ne sei andata mentre si parlava di fiori e piano piano ti accarezzavamo.....


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