mercoledì 30 gennaio 2013

La monaca


 La monaca


Libro che si legge tutto d'un fiato nella speranza che, prima o poi, la storia di Agata prenda una piega diversa.
Il destino di Agata, figlia di donna Gesuela e del maresciallo Peppino Padellani di Opiri, non è dei migliori, soprattutto a causa degli indebitamenti dei genitori per una vita di sprechi e agiatezze fuori misura. Alla morte del padre la ragazza, infatti, viene pian piano introdotta nel monastero benedettino di San Giacomo Stilita, a Napoli, per diventare monaca di clausura. Il giovane Giacomo di cui è innamorata e ricambiata, nulla può contro il volere di donna Gesuela rimasta vedova, nè contro una società di nobili che antepongono all'amore una cospicua dote. L'unica alternativa che la madre propone ad Agata alla vita monastica, è sposare  il vecchio cavalier d'Anna che nulla chiede come dote. 
Siamo nel periodo risorgimentale, quando cominciano ad affermarsi negli animi i primi principi di libertà, costituzione, unità d'Italia. Figure di coraggiosi carbonari, Mazzini, moti rivoluzionari, fanno da corona alla storia di Agata, simile a molte altre che hanno visto giovani fanciulle prigioniere in un monastero, dove l'illecito, seppur ben celato, diventa il quotidiano. Le giornate della giovanissima ragazza, poco più che tredicenne,  sono scandite dal passare delle ore nella preghiera e nel lavoro. Agata non si sottrae mai alla preghiera, anzi in essa trova conforto, nè alla panificazione, allo studio delle erbe, ai lavori di ricamo, non si sente però adatta alla clausura e sempre più forte cresce in lei il desiderio di un amore carnale, di maternità, di vita nel mondo. Il monastero è per lei un non-mondo.
Non racconto come Agata venga a conoscere James Garson, unica speranza di vita, nè quante e quali lotte abbia intrapreso per raggiungere la sua personale libertà, simbolo storico del momento e dell'emancipazione femminile.



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