Bambina
Tenevo un diario.
La sera con il silenzio e la fantasia scrivevo
di posti e luoghi dove popoli e idee
La sera con il silenzio e la fantasia scrivevo
di posti e luoghi dove popoli e idee
si conoscevano
e si rispettavano pur nelle differenze.
Poi una mattina con passi veloci e mitra spianati ci presero.
Non so dove mi trovo nè perché,
e si rispettavano pur nelle differenze.
Poi una mattina con passi veloci e mitra spianati ci presero.
Non so dove mi trovo nè perché,
so solo che si chiama
Auschwitz Birkenau.
Dietro al filo spinato con il freddo e la neve continuo
a pensare che la notte passerà.
A credere che l'uomo non è malvagio,
che l'uomo non è ferocia e brutalità.
La notte passerà.
Anche se ormai non ricordo
Auschwitz Birkenau.
Dietro al filo spinato con il freddo e la neve continuo
a pensare che la notte passerà.
A credere che l'uomo non è malvagio,
che l'uomo non è ferocia e brutalità.
La notte passerà.
Anche se ormai non ricordo
da quanto tempo è
che non mangio più,
che non mangio più,
io credo nell'uomo.
La notte passerà.
Sono come legno roso dal tempo,
La notte passerà.
Sono come legno roso dal tempo,
vecchio di secoli.
E ho solo 15 anni.
E ho solo 15 anni.
Poi una notte sono diventata silenzio.
Se questo è un uomo
Voi che siete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici :
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato
vi comando queste parole
Scolpite nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici :
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato
vi comando queste parole
Scolpite nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
OO vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Per GENOCIDIO, greco γένος (ghénos razza, stirpe) e dal latino caedo (uccidere), s’intendono "gli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso" Il genocidio è uno dei peggiori crimini che l'uomo possa commettere perché comporta la morte di migliaia, a volte milioni, di persone. È pertanto definito dalla giurisprudenza un crimine contro l'umanità.
Come sempre, hai centrato molto bene l'obiettivo della giornata della Memoria, mammaMarina.
RispondiEliminache bel post, hai scelto immagini e testi emozionanti. Baci
RispondiEliminaBuona domenica, mia cara. La prima poesia, molto bella, non la conoscevo, la seconda è ... come un film perchè le immagini sono così vive che sembra di vedere quello che viene descritto. Baci
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