Corteo regata storica

Domenica 5 settembre 2010

Vogare mi piace un sacco, ma mai avrei pensato di finire nel corteo della regata storica. Fatto sta che ci si dà appuntamento all'Arsenale e lì, divisi per imbarcazioni, ci vengono consegnati i costumi. Bellina! Un barile rosso! Fouseau rosso veneziano, casacchetta bianca, giacca damascata e uno zucchetto che è la fine del mondo. Subito sorgono i primi problemi: non sono io troppo bassa, è la calza troppo lunga, nè io troppo tonda, bensì la giacca decisamente piccina, così come il cappellino proprio ino ino. Oddio, come faccio, perchè mi sono cacciata in questo guaio? Dovrò sfilare dinanzi a migliaia di persone! TRAGEDIA!!! Dunque, comincio con l'arrotolare i fouseau in vita due o tre volte, decido di lasciare il giubbetto sbottonato con una sportiva noncuranza e prego il Signore che il cappello non mi voli in acqua....
Si esce.
I vari equipaggi divisi per colore attendono i motoscafi che li porteranno alle relative imbarcazioni. Io con gli altri. Siamo tutti un po' buffi....ma solo io ho la giacca sbottonata.


(evito correttamente la mia foto per non scioccare alcuno)

Foto di rito e poi...via al motoscafo! E come ci monto io? E' pieno zeppo, mi devo sedere sulla riva e con un saltino....?....calarmi giù. Non so come, ma ce la faccio e poi da lì alla Bissona, altra impresa con la complicazione che mentre la fondamenta non balla, il motoscafo dondola e non poco. Dopo aver fissato per benino le forcole con penole e ferretti per non far scivolare il lunghissimo remo, ci si prepara in bacino per la sfilata.
Si parte.






La laguna è immobile, Venezia splende di colori, il Canal Grande ci accoglie fra applausi, grida di incitamento, "ooooooh e belli" a non finire e un bel sole torna a splendere! Non penso più all'orribile costume da Paggetto Veneziano, cerco solo di andare a tempo e ascoltare gli ordini del poppiere.


E i miei compagni di viaggio?


Due colleghe, decisamente carine con il loro costumino e cinque baldi vogatori non giovani, ma di una simpatia esagerata con risate contagiose. Mi guardo attorno: le altre imbarcazioni sono tutte composte, da noi si ride e si rema, si saluta e si rema, si fischia e si rema o meglio gli uomini ridono, salutano, fischiano e le donne remano, remano, remano. Ogni tanto il poppiere richiama all'ordine i suoi compagni, ma viene ascoltato e rispettato veramente poco. Mamma mia, quanta gente: chi sulle rive, chi nelle imbarcazioni e intanto sfilano il Bucintoro, la gondola del Doge, le bissone e molte altre imbarcazioni dai mille colori. Oltre la stazione, giro del paletto e ritorno. Poi ci si ferma con tutte le altre Bissone all'arrivo dei regatanti.


Fra biscottini e dolcetti, con grida di incitamento e applausi seguiamo la gara: mascarete, caorline, gondolini, le maciarete (i bambini) e gli universitari (Venezia contro Pisa).
Splendido, affascinante, entusiasmante!
Ore sette circa: fine delle gare, si rientra.
TERRIBILE!!!
RIPRENDE IL TRAFFICO ACQUEO!!!
Ci ritroviamo in bacino con la nave diretta in Grecia, un vero bolide, il Ferry-boat direzione Lido e quello per il Tronchetto, i vari motoscafi di turisti, i vaporetti di linea...La bella laguna, prima uno specchio immobile d'acqua, è ora un turbolio d'onde, un ribollio di schiume, un angosciante andirivieni di mezzi (sono abbastanza tragica?). Non bisogna desistere: si rema, si cerca di mantenere l'equilibrio, si manda a quel paese chi passa...col pensiero naturalmente perchè non c'è fiato per la voce, e....si giunge all'Arsenale, premio di tanta fatica: una pace ritrovata in un canale tranquillo dove la nostra imbarcazione scivola elegante e silenziosa. Siamo troppo stanchi per ridere e parlare, ma, con uno sprint finale, decidiamo di darci dentro con il remo....arriviamo veloci e proprio soddisfatti.
Bello, bello, bello!