venerdì 18 giugno 2010

Antonio "Sono sua sorella, saprò io!"


















Ricomincio il giro dei fratelli con Antonio.
Mi sto imponendo di ricordare il più possibile di lui e degl'altri: ogni attimo, ogni respiro, ogni dettaglio è importante, ha valore e, allora, mi costringo a pensare, a ricordare....

Ecco, ora mi ritrovo sul sagrato della chiesa nuova di Brusegana, è il mese di maggio e sto uscendo dal fioretto con Antonio e tutte le mie compagnette. E' proprio piccolo e decisamente bello.
Andavo molto orgogliosa di lui e lo presentavo a tutti come il mio fratellino: "Si chiama Antonio Enrico Maria...Salerno (?)" "Non è possibile" quelle più sveglie di me contestavano, ma io insistevo, ne ero proprio convinta: "Sono sua sorella, saprò io!"
Ora mi domando, trascurando il particolare di Salerno, ma perchè mamma e papà si sono complicati così la vita? Antonio in ricordo della piccola Antonella, Enrico in ricordo dello zio, ma Maria...a un maschio...mah! Comunque un tempo funzionava così, i nomi dovevano per forza ricordare un qualcuno che non c'era più: nonni, zii...Fatto sta che il mio fratellino era proprio bello: portava i capelli a caschetto alla Beatles, altra cosa di cui andavo fiera, aveva un visetto dolce e due occhietti furbi, tutte mi chiedevano: "Ma è proprio un maschietto?" Ma come si fa? Dubitavano del nome e ora anche del sesso? "Ma saprò io, sono sua sorella!" E minacciavo di dar loro una pratica dimostrazione se non l'avessero smessa con domande così stupide..... tranquilli la smettevano!
Crescendo anche Antonio cominciò ad avere dubbi di ordine anatomico e così cominciò a domandarmi se maschi e femmine fossero uguali. Dio mio, che rispondere? Non ero preparata a tali quesiti, meglio raccontare storie ad Enrichetta! Ma perchè la mamma si ostinava a piantarmi a letto i fratellini? Indagando, capii che le sue idee erano decisamente confuse, parlava di pere che fanno la pipì. Pere? Aiutooooo! Gli spiegai come meglio potevo e non andai oltre, anche perchè Jaja, a quel tempo, non mi aveva ancora illuminata.
Bisogna ringraziare Antonio e il suo terribile nemico Dag (il nome, già un programma!) se papà acquistò il terreno e fece costruire la bella casa di Sarmeola. I due litigavano spesso e un giorno Antonio tornò a casa piangendo con un gran morso al naso. Mamma mia, come si fa a mordere un naso? Posso capire il braccio, che cicciottino si presta ai denti di un bimbo, ma il naso? Papà infuriato, ma molto controllato, telefonò alla nonna(per intenderci, quella che stendeva le lenzuola coprendoci le finestre)della tenera belva, chiedendo soddisfazione, ma questa non solo difese il suo piccolino dai denti felini, ma riempì papà di improperi, lui e tutto il meridione con "terroni" annessi. Fatta! Papà in quella casa di Via Eulero 3 non ci poteva proprio più stare E così, dopo aver dimostrato che i terroni non hanno le galline nella vasca da bagno, che i nasi dei terroni sono importanti, dimostrò che i terroni sanno risparmiare per costruirsi una gran bella villetta. E ora, guarda un po', di tutti noi fratelli, solo Antonio con tutta la sua tribù abita là facendo compagnia alla mamma, che ripassa storia, geografia e tutto il resto con i nipoti, visto che con lui, a suo tempo, era stata un' impresa ardua!

9 commenti:

  1. Salerno?
    Il mio amico Antonio mi chiede di precisare che:
    1)Nel caso ci fossero dubbi, lui non ha mai avuto dubbi su quale fosse la sua sponda di appartenenza, a prescindere dal mome e dalla capigliatura;
    2) Con il tempo e l'esperienza ("non so se mi spiego" ha detto) è venuto a capo di tutte le differenze, anatomiche e non, tra maschi e femmine ed ha capito che : le femmine, mentre i maschi;
    3) che le amichette di sua sorella probabilmente non erano così sveglie;
    4) che sua sorella in effetti ancora oggi non è molto sveglia;
    5) che lui era così sveglio da farsi morsicare il naso e, ha aggiunto, farsi una rampa di scale a rotoloni a seguito di una spinta da parte dello stesso energubambino;
    6)"Ebbene sì" mi ha detto"sul certificato di nascita c'è proprio scritto "Antonio Enrico Maria...(Salerno?)";
    7)che tutti questi ricordi che lui non ha gli offrono una prospettiva tardiva ma viva che serviva;
    8) che costituisce una vera calunnia porre dubbi sulla sua resa scolastica trattandosi la sua, in realtà, di una "modalità lata di approccio all'apprendimento".
    9)se avete letto tutto ciò vuol dire che sono riuscito a risolvere il problema della password;
    10) Se non avete letto vuol dire che sto scrivendo inutilmente tutto, compreso quello che sto scrivendo in questo istante, e cioè che è inutile scrivere che se non avete letto è inutile scrivere che non avete letto.
    11) Avete letto? Se sì sono riuscito a pubblicare il post; se no, vuol dire che non ci sono riuscito e che è inutile scrivere quello che sto scrivendo.
    12) Adesso avete letto? Se sì sono riuscito a pubblicare il post; se no, vuol dire che non ci sono riuscito e che è inutile scrivere quello che sto scrivendo.

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  2. Salerno?
    Il mio amico Antonio mi chiede di precisare che:
    1)Nel caso ci fossero dubbi, lui non ha mai avuto dubbi su quale fosse la sua sponda di appartenenza, a prescindere dal mome e dalla capigliatura;
    2) Con il tempo e l'esperienza ("non so se mi spiego" ha detto) è venuto a capo di tutte le differenze, anatomiche e non, tra maschi e femmine ed ha capito che : le femmine, mentre i maschi;
    3) che le amichette di sua sorella probabilmente non erano così sveglie;
    4) che sua sorella in effetti ancora oggi non è molto sveglia;
    5) che lui era così sveglio da farsi morsicare il naso e, ha aggiunto, farsi una rampa di scale a rotoloni a seguito di una spinta da parte dello stesso energubambino;
    6)"Ebbene sì" mi ha detto"sul certificato di nascita c'è proprio scritto "Antonio Enrico Maria...(Salerno?)";
    7)che tutti questi ricordi che lui non ha gli offrono una prospettiva tardiva ma viva che serviva;
    8) che costituisce una vera calunnia porre dubbi sulla sua resa scolastica trattandosi la sua, in realtà, di una "modalità lata di approccio all'apprendimento".
    9)se avete letto tutto ciò vuol dire che sono riuscito a risolvere il problema della password;
    10) Se non avete letto vuol dire che sto scrivendo inutilmente tutto, compreso quello che sto scrivendo in questo istante, e cioè che è inutile scrivere che se non avete letto è inutile scrivere che non avete letto.
    11) Avete letto? Se sì sono riuscito a pubblicare il post; se no, vuol dire che non ci sono riuscito e che è inutile scrivere quello che sto scrivendo.
    12) Adesso avete letto? Se sì sono riuscito a pubblicare il post; se no, vuol dire che non ci sono riuscito e che è inutile scrivere quello che sto scrivendo.

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  3. Fantasma, ho capito che lei e il suo amico Antonio mi considerate poco sveglia, forse per questo mi mandate due volte lo stesso commento ripetendo all'esasperazione se abbiamo letto?! Ma perchè, poi, questo pluralis maiestatis (come sono colta!) Comunque, l'unica verità è espressa nel III commento!

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  4. Io non ho la più pallida idea di chi sia questo Anonimo e inoltre è un copione.
    Antonio mi chiede quante altre foto di famiglia che lui non ha mai visto ci siano in giro!
    Vedo che il messaggio è stato letto quindi vuol dire che ho risolto ilo problema della password; altrimenti se non ci fossi riuscito riuscito sarebbe stato inutile scrivere quello che sto scrivendo.
    A dire il vero anche adesso avrei lo stesso problema di ieri e questo significa che se sono riuscito a pubblicare il post leggerete questo post; se no, vuol dire che non ci sono riuscito e che è inutile scrivere quello che sto scrivendo.

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  5. Tu sei tutto scemo!
    Riguardo le foto io non ne ho altre (due perfino!),ma la mamma dovrebbe averne, dove sono?
    Finito il giro, racconterò di Custonaci, non vedo l'ora!

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  6. mi sembrate un po' matti.

    anch'io non ho foto.

    mi hai detto che papà ha fatto una divisione delle foto, ma io non me ne ricordo.

    Giselda mi dice, invece, che le abbiamo.
    domani le vado a cercare.

    anch'io mi ricordo di dag, dei suoi nonni, dell'arrabbiatura di papà.
    ma, soprattutto, mi ricordo di Oscar e dei suoi aquiloni.

    ciao, anche all'Anonimo, al Fantasma e ad Antonio

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  7. che bello: nella foto c'è l'ombra di papà che scatta e anche quella della mamma che guarda!

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