venerdì 31 ottobre 2008

Ottobrata


Ridono tutte in fila le linde casette
ne 'l dolce sole ottobrino,
quale colore di rosa,
qual bianca, come tante comari vestite
de 'l novo bucato a festa.
Su le tegole brune riposano enormi
zucche gialle e verdastre,
sembianti a de' crani spelati,
e sbadiglian da qualche fessura
uno stupido riso a 'l meriggio.
Seduto su un uscio
un vecchietto sonnecchia
pipando, e un gatto nero gli dorme
tra i piedi.
Galline van razzolando intorno;
si sente il rumor de la spola
e d'una culla a 'l ritmo
di lenta canzone; poi voci
fresche di bimbi, risa di donne;
poi brevi silenzi,
Il bel vecchietto russa,
inclinato su l'omero il capo
bianco, ne il sole.Io guardo
la placida scena e dipingo.

Gabriele D'Annunzio

4 commenti:

  1. Bella questa poesia! Non la conoscevo. Con la scusa del blog ne sto leggendo davvero molte. Ciao

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  2. Che emozione.... ho imparato questa poesia a memoria alle elementari. Correva l'anno 1974....
    Grazie per questo flashback....

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