venerdì 31 ottobre 2008

Le lumere


La festa di Halloween non è una tradizione esclusivamente americana, come molti credono.
Un tempo un po’ ovunque, dal nord al sud Italia, il 31 ottobre si ricordavano i morti e tutti i santi. Lo stesso termine Halloween deriva da “All hallow even” ossia “la sera di tutte le anime”. Nelle campagne del nord, nonni e nipotini preparavano le zucche, svuotandole e dando loro quelle sembianti umane un po’ buffe, qualcuno si cimentava nel fare anche le orecchie utilizzando piume di gallina, stoffe, pezzi di formaggio o chicchi di granturco; all’interno veniva custodita una letterina per i morti, preparata dai più piccoli.
I più grandicelli si divertivano a spaventare la gente indossando vecchie lenzuola logore, che sicuramente non era difficile recuperare, e ponendo la zucca con candela accesa sopra un bastone. Effettivamente nel buio delle brevi giornate di fine ottobre, un certo effetto lo sortivano.
Le zucche venivano poste anche lungo i sentieri, dal cimitero fino a casa, perché le anime potessero andare a trovare i loro cari.
Nel Veneto venivano chiamate “lumere” e , la sera del 31 ottobre, assumevano un ruolo decisamente decorativo: venivano poste sui davanzali, sui muretti, sui piloni dei cancelli, sempre con la candela accesa al loro interno, con lo scopo di ammorbidire quel po’ di polpa rimasta come cibo per i morti.
Poi, come troppo spesso accade, la tradizione si perde, ritorna sotto altra veste, quella Americana, ma è giusto che i piccoli sappiano che la festa delle “lumere” ci appartiene!

3 commenti:

  1. Vedi il mio commento a Lee Holloway (come diavolo si scrive?).
    Non sapevo che fosse una tradizione anche veneta (e non solo, visto che di zucche parla anche D'Annunzio).
    Ciao

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  2. che bello! leggendovi imparo un sacco di cose e poi, ascoltare la mia ziotta preferita (ssss non diciamolo alle altre zie però)mi piace proprio tanto! baci baci vale

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  3. Finalmente ti rileggo! Il mio post di questa sera è il giusto commento al tuo. A presto, ciao

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