martedì 29 luglio 2008

L'ospedale

Ho pensato di dar vita ad una nuova rubrica: i ricordi.
Cercherò di tornare indietro nel tempo così da raccontare quei momenti, che appartengono alla mia vita, magari finiti nel dimenticatoio, ma che hanno contribuito a forgiare il mio carattere, il mio modo d'essere.

La vita non ci offre solo piaceri, qualche volta tristi eventi ti sbarrano il passo, non ti guardano in faccia nè considerano la tua età, si presentano così, nudi e crudi, e tu li devi affrontare e crescere.

Il ricordo più lontano, assai triste, purtroppo, risale al 1960, non avevo compiuto i 4 anni quando con i miei fratelli Jaja e Bebe, fui ricoverata nel reparto di pediatria a Padova. Anche la mamma era all'ospedale e papà a casa con la piccola Antonella. Di lei ricordo solo un pianto, mi rimbomba nelle orecchie, ne ho ancora la netta percezione: un pianto lamentoso che rattristava la notte. Altro non so, se non che gli angeli la raccolsero nei cieli, forse perchè fiore troppo prezioso....E poi del fumo, tanto fumo, tutti correvano di qua e di là gridando, piangendo, facendo attorno a me tanta confusione. Anch'io ero agitata e volevo la mamma. Fui felice di vederla nel cortile venire verso la mia finestra. Io battevo il vetro e la chiamavo, ma qualcuno mi portava prepotentemente via e un camice bianco trascinava la mamma dalla parte opposta. Perchè questa separazione forzata? Poi, con il tempo, capii: la malattia, l'ospedale, l'incendio...In quel mese di Marzo non riuscii a festeggiare i miei 4 anni, e imparai ad avere paura delle separazioni e degli ospedali. Seguì un lunghissimo periodo di lontananza da mamma e papà, ma nasceva in me quel profondo legame che unisce i fratelli.

7 commenti:

  1. Grazie per aver condiviso questo ricordo. Penso che in un certo senso a volte sia importante "liberarsene". Raccontare e scrivere può essere molto curativo.

    Tanti baci,
    Vale junior

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  2. e io ho letto con le lacrime agli occhi... anche se questo ricordo l'avevo tante volte sentito raccontare dalla voce tremante della nonna! un brutto periodo che però vi ha unito e preparato al resto della vita, e poi vuoi mettere avevi la mia mamma vicina! non male no?! baciotti vale senior

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  3. Io non ricordo il fumo, ma un fuggi fuggi generale sì. Ci hanno ospitato in un grande locale con tanti banchi tipo banchi di scuola ma messi in discesa. Io facevo la prima elementare all'Edificio Vecchio delle Cave e le aule erano grandi, con la stufa di terracotta ad elementi sovrapposti, ma i banchi erano molto più piccoli e non in discesa!
    Diciotto anni dopo sono ricapitato nello stesso locale che dunque era l'aula dove si tengono le lezioni di Clinica Pediatrica…
    Ricordi di allora ne ho tanti e casomai ne metto degli altri, ma prima devo capire se scrivere sia sempre curativo e per tutti quelli che leggono.
    Ciao

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  4. Per Alby

    Scrivere i miei ricordi non doveva avere lo scopo di farmi stare meglio, ormai ho metabolizzato tutto e a tutto ho dato il giusto valore, almeno penso. Desidero, solo, ricostruire il mio passato, che è in parte il nostro passato, perchè certi fatti, tristi o buffi, non vadano persi, perchè i miei figli possano essere partecipi di ciò che è stato, talvolta per apprezzare maggiormente il loro presente, talvolta solo per condivisione, magari con qualche sorriso. Vorrei che pensassero che anche noi siamo stati bambini e adolescenti, prima di essere degli adulti, con i nostri limiti e magari con qualche pregio....
    So di aver cominciato con un ricordo triste, ma era il più lontano, ne seguiranno di migliori.
    Comunque, se mi consigli di toglierlo, ti ascolto come fratello maggiore, più di quanto facessi un tempo (a proposito di ricordi...)

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  5. No, non toglierlo assolutamente. Non volevo suggerirti una cosa simile.
    Ragionavo sull'idea di Lee Holloway che raccontare e scrivere può essere curativo. Semplicemente non so se sia così, ecco.
    Ciao.

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  6. ...allora non sei smemorina come sembra!?!?!
    =)

    racconta di quando vi spaccavate i piatti in testa ;p

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  7. ora che sono tornata ed ho letto, mi sono commossa e mi sono ricordata anche di quando dormivi con me e poi ti trovavano sotto il letto perchè eri caduta durante il sonno...

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