Ricordo del padre
Sempre che un giardino m’accolga
io ti riveggo, Padre, fra le aiuole,
lievi le mani su corolle e foglie,
vivo riveggo carezzare tralci,
allevi rose e labili campanule,
silenzioso ti smemorano i giacinti,
stai fra colori e caldi aromi, Padre,
solitario trovando, ivi soltanto,
pago e perfetto senso all’esser
tuo.
(Sibilla
Aleramo)
...e papà trascorreva ore e ore fra giardino e orto...e poi, quando mangiavamo l'insalata, quei bei pomodori, le tegoline, le coste e molto ancora lui ci chiedeva:
-Lo sentite il mio sudore?
-Ma papà.....!
...e sorrideva...
Oppure ancora:
-Non togliere mai nessuna piantina che nasce spontanea: potrebbe essere un bel fiore.
E io, così facendo, quante volte gli do ragione.
Ciao, papà!
N.B. Auguri mamma, oggi è il tuo onomastico e domani........(alla prossima!)
La mia scuola era la"S. Aleramo"
RispondiEliminaDolce pensiero per il tuo papà.
@Gianna:ma pensa!
RispondiEliminaL'ho pensato anch'io... ma sono andata dalla mamma! La poesia è bellissima e particolarmente adatta a papà. Il tuo pollice verde proviene da lì. Buonanotte
RispondiEliminaQuesta poesia, come tutte quelle della mia amatissima Sibilla, è stupenda!
RispondiEliminaUn bel pensiero per tuo papà.
RispondiEliminaUn abbraccione