Ultimo giorno di Carnevale

Martedì grasso

Nel cielo terso ride allegro il sole
e già sboccian le prime viole,
con i raggi  teneri sfiora i ciclamini
che dal balcone sbirciano i bambini.

Nel tiepido giorno, mascherine gioiose
vanno assumendo le bizzarre pose;
-Chi del vicinato è la più bella,
Colombina, Arlecchino o Pulcinella?

Fra dispetti, coriandoli e balletti
fuggono via questi anni benedetti.
Poi cominciano i pensieri veri
che alla Pasqua ti portan oggi come ieri.

Come non posso ripensare a quel lontano Carnevale, quando, forse ancora tredicenne, cercavo una bella soluzione per la festa in maschera del Martedì Grasso!
Il vestito da contadinella era ormai troppo sciupato, nè volevo indossare il costume di papà da ballerino siciliano, la mamma non aveva fantasia nè pensava lontanamente di cucirmi un vestito nuovo.....ma eccole....le due complici: madre e sorella maggiore alla riscossa, una potenza!
-Ti vesti da Giapponesina.
Ma non era possibile, non c'era nulla in casa che poteva essere adattato.
-Invece sì: il copriletto verde, quello buono, quello damascato.
-Noooooooooooo! Il copriletto no!
Tempo fa ho visto, in un programma televisivo, uno stilista che creava un abito da sera, con tanto di strascico, con il solo aiuto di spilli e di un gran pezzo di modella. Nulla a confronto di quel che sono riuscite a combinare le creatrici di casa.
Innanzitutto sotto il copriletto niente "intrighi": il vestito deve stare attillato (e questa l'avrei pagata...). Poi uno spillo di qua e uno spillo di là...ecco la perfezione.....o quasi.
-Ma non riesco a camminare bene! Giustamente protestavo
-Non ci sono problemi, le Giapponesi camminano a passi svelti e brevi!!!
-Mi sento pungere!
E via di nuovo togli uno spillo di qua, lo rimetti di là, a posto.
-Mi pare d'essere una mummia!
-Sììì, una mummia giapponese! Puoi andare!
Ma non si dice che le tredicenni sono piene di insicurezze, complessi, problemi? E io?
IO SO-NO U-SCI-TA!
Non so con quale coraggio infuso dalle mie stiliste personali, ma sono uscita.
Non ricordo nulla della festa, so solo che uno alla volta gli spilli cedevano: un po' a terra, un po' conficcati nella mia schiena, un po' usati per pungere qualche palloncino o chessò io.
Mi rivedo, purtroppo, camminare per strada "a passi brevi e svelti" tenendo alla meglio il vestito da mummiagiapponese, che stava crollando ai miei piedi....e sotto non avevo "intrighi"!
Ogni volta che glielo ricordo, la mamma ride con le lacrime e ancora dice che mi stava benissimo!!!

 GRADITE? 

Ho scritto una filastrocca, ho ricordato il passato, ho preparato le frittelle, ora vado a leggere: questo il mio Martedì Grasso!