martedì 29 giugno 2010

E' tutta un'altra storia



(l'ho scritta per i miei bambini...una storia tradizionale può essere così modificata, pur mantenendo tutte le sue caratteristiche: protagonista, antagonista, dono magico, eroe)

Barbie Biancaneve

-Miei cari bambini, oggi voglio raccontarvi una storia.
-I tre porcellini?
-Noooo, troppo vecchia!
-Riccioli d’oro
-Nooo troppo noiosa!
-Pollicino?
-Nooo troppo violenta!

-Oggi vi parlerò di Barbie Bianca, soprannominata dagli amici “Biancaneve” per la candida pelle del suo dolce visetto incorniciato da lunghi e soffici capelli biondi.
Biancaneve era una fanciulla slanciata e snella, dalle lunghe gambe affusolate che ben si reggevano su tacchi alti e sottili come punte di spillo.
Barbie Bianca indossava molto spesso abiti sontuosi per le feste di gala a cui partecipava sovente visto che, figlia del re di Naturopoli, viveva fra gli agi e i divertimenti di corte. La principessa, in ogni caso, non disdegnava pantaloni sportivi e magliette a giro vita per le sue cavalcate in campagna o le innumerevoli passeggiate oltre le mura del castello.
La giovane amava profondamente la natura, la rispettava e chiedeva che tutti si comportassero come lei affinchè Naturopoli fosse pulita e bella.
I giorni scorrevano sereni, l’uno dopo l’altro: Barbie Bianca passeggiava felice nel bosco giocando con i raggi del sole che occhieggiavano fra un ramo di quercia e uno di frassino. Gli uccelli l’accompagnavano con il loro allegro cinguettio, Princip, il più grazioso fra tutti, se ne stava spensierato sulla sua spalla e si lasciava portare di qua e di là fra sentieri ombreggiati; i fiori sbocciavano ad ogni passo della fanciulla, saltellavano i leprotti, annunciando agli altri animali del bosco la presenza della splendida Biancaneve.
E così, giorno dopo giorno.
Tutto era molto bello, ma spesso ciò che più piace, ciò che appaga il cuore, ciò che porta immensa felicità ha breve durata.
Un terribile, un nefasto, un pessimo giorno Barbie incontrò lungo il suo cammino la perfida strega Nera.
Nera celava il suo volto con un lugubre manto oscuro che agitava ad ogni passo bruciando la tenera erba, mentre i rami secchi lasciavano cadere al suolo petali rosa e pallidi germogli. Tutto al suo passaggio moriva, tutto diveniva freddo e tetro, ovunque essa fosse regnava il gelo.
Barbie Bianca, nascosta fra gli anfratti di una roccia, doveva pensare velocemente al da farsi. Ricordò che nel bosco, in una minuscola casetta, vivevano sette nanetti furbi, simpatici, gran lavoratori, ma soprattutto dotati di un eccezionale dono: "il potere dell’annullamento" racchiuso nella macchina da essi stessi congegnata.
La principessa, dunque, chiamò a sé Princip e lo pregò di volare velocemente dai nanetti per avvisarli del grave danno ecologico per opera di Nera.
I sette, armati di coraggio, abilità, con l'ingegnosa macchina si precipitarono nel luogo del disastro guidati dal valoroso Princip, che per compiere la sua missione, aveva sfidato senza alcun ripensamento gli incantesimi della malvagia strega.
Non ci volle molto per sconfiggere la perfida: il gran sacco aspiratore dell'annullamento risucchiò il gelo, la cattiveria e l’aridità di Nera che immantinente fu pietrificata.
Per rimediare a tutta quella distruzione i sette grandi nanetti azionarono, poi, la macchina Spara Natura e così nuovi fiori sbocciarono su una fresca e ancor più tenera erba, gli alberi ritrovarono l’antico vigore, mentre i loro rami si ricoprivano di verdi foglie e delicati germogli. E così, in quel bosco rinato che profumava di resina e terra umida, nacque l’amore: Princip, l’uccellino più coraggioso e, ripetiamolo pure, più carino, posatosi, piano al suolo con il suo leggero vibrare di ali, si trasformò in un baldo giovane che, presa tra le braccia Barbie Biancaneve, le giurò eterno amore!
Noooo, il castello non era abbastanza ecologico, i due innamorati scelsero la gran casa Mela, posta lì, ai piedi di una secolare quercia che, con i suoi maestosi rami, donava loro la sua fresca e magica ombra.

3 commenti:

  1. Ma che bella favola! Quando le mie bambine avevano le Barbie io mi divertivo a confezionare a ferri abitibi, gonne e cappotti. Ora li ho fatti per Caterina. Baci

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  2. ...ovviamente gli abitibi sono gli abitini delle Barbie, è risaputo. Ciao

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  3. e già, anche la differenza fra foce e sorgente è risaputa!...ma mi avete dato uno spunto per due rime!

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