147 Fiat (II auto)

Giorni fa, alla stazione di Mogliano, mi sono arrabbiata con dei ragazzini che lanciavano neve ghiacciata a chi sbucava dal sottopassaggio, me compresa. Li ho rimproverati spiegando loro che la neve ghiacciata fa male e sporca, visto il suo colore grigio tendente al nero. Se ne sono andati, sicuramente non convinti e inveendo contro chi aveva disturbato il bel divertimento...
Così, all'improvviso, è riaffiorato un vecchio ricordo un po' sopito.
Gabriele era nato da poco, Chiara aveva appena compiuto tre anni, si stava andando a Padova dai nonni.
Sabato sera, autostrada, i piccoli sonnecchiavano sul sedile posteriore della nostra 147 Fiat (la "vasca da bagno" era annegata!).
All'altezza di Dolo sentiamo un gran colpo sul parabrezza come di fucilata. Istintivamente io mi copro la testa con le mani e mi piego su me stessa. Francesco, con gran calma, rallenta, accosta, si ferma.
-Cos'è successo?
-Hanno sparato?
I piccoli sono tranquilli e continuano a dormire.
Francesco esce, nonostante le mie proteste, ma non vede anima viva se non auto che sfrecciano veloci.
Si riparte.
Al casello di Padova spieghiamo l'accaduto.
-Sono ragazzi che, dal cavalcavia, lanciano pietre contro le macchine in corsa. Hanno colpito anche la volante della polizia che è finita fuori strada.
Ecco, era cominciata la moda del tiro a bersaglio, i ragazzi avevano escogitato un nuovo, incosciente, modo per trascorrere il sabato sera, noncuranti del danno che potevano arrecare.
La cronaca, negli anni successivi, troppo spesso ci ha raccontato di disgrazie e lagrime...